Obiettivo del laboratorio è la comprensione del concetto di archeologia quale scienza ausiliaria della storia, fornendo nella parte teorica semplici spiegazioni su quale è attualmente la tecnica adottata (scavo stratigrafico). Verranno esaminati gli attrezzi e i metodi di documentazione, esaminati i reperti e presentate le aree archeologiche all’interno del Museo. I ragazzi si accingeranno quindi alla parte pratica,
realizzando uno scavo nel corso del quale sarà possibile ritrovare i reperti che in genere l’archeologo porta alla luce nel corso delle sue ricerche.
Un breve power-point illustra la storia degli antichi Liguri e le più significative incisioni rupestri: da quelle del Monte Bego (nella Valle delle Meraviglie) ad altre meno conosciute del territorio savonese. Ogni allievo si accingerà quindi ad eseguire un frottagedi alcune delle più significative incisioni di Monte Bego, presentate su lastre di ardesia.
Viene ripropostoun laboratorio che, negli anni passati, ha riscosso particolare successo e che prende spunto da un breve power-point riassuntivo del periodo e dall’osservazione delle testimonianze preistoriche conservate nel Museo. I ragazzi cercheranno di realizzare con fili di rame intrecciati un braccialetto metallico che porteranno con sé.
Un momento particolarmente importante nel lavoro di laboratorio post scavo è quello di cercare di ricomporre le forme ceramiche. I ragazzi cercheranno quindi di ritrovare, dai numerosi frammenti, le differenti forme,
ricostruendole materialmente.
Dai numerosi laggioni esposti in Museo, gli alunni troveranno l’ispirazione per realizzareuna loro piastrella di ceramica con i decori dei laggioni che li avranno maggiormente colpiti nel percorso espositivo.
Un power-point illustrerà le tecniche di tessitura documentate nel Medioevo, con i particolari strumenti usati per questa attività e rinvenuti negli scavi archeologici. Seguirà la realizzazione, grazie a telai individuali, di un piccolo tessuto che ogni allievo si potrà portare con sé.
Una breve storia della scrittura e degli oggetti impiegati nell’antichità precederà la parte pratica, nel corso della quale i ragazzi proveranno a scrivere alcune brevi frasi in etrusco, greco e romano.
La storia del Priamàr viene raccontata direttamente dai ragazzi, che interpretano, grazie
ad un breve copione e alcuni appositi costumi, alcuni dei momenti più significativi della storia del colle. Dalla necropoli all’interno del Museo si potrà passare all’area dell’antica Cattedrale, al castello genovese dove sarà ricostruita la scena della resa della città, alla cella dove Mazzini ideò la “Giovine Italia”.