(Italiano) Alberto Sughi, pittore insieme esistenziale e quotidiano, indaga la società italiana con una visione pervasa dall’inquietudine moderna e da una vena fortemente espressionista. Questo atteggiamento lo porterà a prendere una rotta divergente rispetto a quella rassicurante del Realismo a sfondo sociale del Secondo dopoguerra. Senza abbandonare completamente la figurazione, la sua pittura inquieta e inappagata degli anni ’60 e ’70, indagherà, infatti, eventi e rapporti della quotidianità, fino ad approfondire negli anni ’80 la ricerca di una immagine significante, che diverrà “icona nera”, messa a nudo dei rituali sociali del “Teatro d’Italia”.
(Italiano) La coppia di un occasionale incontro è riflessa ne Lo specchio del bar, soggetto più volte replicato dal pittore come contesto di possibili interazioni, che diviene qui teatro di contatti umani sostanzialmente negati. Non sappiamo se l’incrociarsi degli sguardi dell’uomo e della donna, in una sorta di “profana conversazione”, sia complice o assente. L’allusione alla tematica del doppio è ancora memore di un Realismo Magico che gioca sull’ambiguità del reale, ma anche su quella dei rapporti umani.
Il colore nero e viola che fa da sfondo anche alla poetica esistenziale de L’attesa, presente nella stessa sala, conferma l’insensatezza della condizione umana, in un clima di sospensione creato dallo sguardo della giovane donna, fisso in avanti verso lo spettatore, quasi a cercarne una possibile connivenza o a esternare il proprio vuoto interiore.
I ritratti degli anni ’60-’70, evocati da sfondi neri, fissano nel fluire del tempo sguardi e volti a cui si cerca di conferire senso, quasi per esorcizzare il “male di vivere” che emerge dall’individuo. Il percorso dell’artista giungerà a una progressiva dissoluzione della forma, fino ad avvicinarsi ai ritratti astratti di Bacon.
(Italiano) Artista: Alberto Sughi (Cesena 1928-2012)
Materiale: Olio su tela
Dimensioni: cm 50 x 40
Provenienza: Raccolta Egidio Ercoli
Collocazione: Pinacoteca Civica di Savona (Sala 16)