Nel 1950 Giuseppe Capogrossi esordisce come pittore astratto alla Galleria del Secolo di Roma. Dopo il linguaggio figurativo degli anni Venti, perseguito sotto la guida di Casorati, sul finire degli anni Quaranta, l’artista cambia rotta a favore dell’astrazione.
Le sue nuove ricerche di arte astratta lo porteranno ad essere considerato come uno dei maggiori esponenti dell’Informale in campo internazionale. Nella grande opera Superficie 209, Capogrossi elabora una vera e propria scrittura con il particolare segno a tre denti nero che si pone in forte contrasto con la superficie chiara della composizione. L’attenzione inevitabilmente cade sulla macchia rossa che interrompe drasticamente la griglia ritmica.
Artista: Giuseppe Capogrossi (Roma, 1900-1970)
Materiale: Olio su tela
Dimensioni: cm 143×198
Provenienza: Collezione Milena Milani/Carlo Cardazzo
Collocazione: Pinacoteca Civica di Savona (Sala 19)