E se un museo si potesse respirare? Non è la solita provocazione, non al Museo della Ceramica di Savona, che in occasione della mostra “Superbe Maioliche. Guidobono e lo splendore barocco a Savona” lancia una partnership con Acqua dell’Elba, azienda a conduzione familiare artefice dei profumi ispirati alla freschezza del mare e dei fiori dell’isola.
Una inebriante fragranza che da oggi accompagna i visitatori del Museo della Ceramica di Savona in un percorso che diventa sempre più sensoriale. Se pensiamo alle maioliche barocche, pensiamo ad opere d’arte strettamente connesse all’ambiente in cui vivono: non a caso l’allestimento della mostra “Superbe Maioliche” è stato immaginato proprio nelle sale affrescate di Palazzo Gavotti, oggi annesse al Palazzo di Monte di Pietà, sede del Museo della Ceramica. Un dialogo a più voci dove si inserisce oggi anche l’olfatto, con le essenze naturali dell’Acqua dell’Elba. Lungo il percorso espositivo, il blu delle maioliche barocche si mischia idealmente con l’azzurro del mare dell’Isola d’Elba, sprigionando nelle sale del museo la celebre fragranza marina.
Per rendere ancora più avvolgente e unica la visita, le essenze dell’Acqua dell’Elba saranno inserite all’interno di vere e proprie opere d’arte in ceramica. L’artista Alfredo Gioventù infatti ha realizzato per Acqua dell’Elba dei diffusori ispirati ai sassi consumati dal mare di Portoferraio, sull’Isola d’Elba. Alcuni di questi speciali profumatori d’artista saranno presenti in museo, accompagnando i visitatori lungo il percorso espositivo della mostra dedicata a Guidobono. Luca Bochicchio, curatore del Museo della Ceramica di Savona, ci spiega che Alfredo Gioventù “parte dall’osservazione meticolosa delle scogliere per poi incrociare le informazioni con le tradizioni orali e i testi che, sopra quelle spiagge, hanno cantato e forgiato brandelli fondamentali della nostra cultura. A quel punto – continua Bochicchio – lavora in senso introspettivo e racchiude nel sasso in ceramica il distillato di quella sua osservazione e annotazione, per restituire in modo pressoché analogico la glossa a quel millenario coro di voci della natura.”
L’impresa, a conduzione familiare, nasce alla fine degli anni Novanta, grazie alla passione per i profumi e il sogno in comune di Fabio, Chiara e Marco, i fondatori: far rivivere all’Elba, grazie all’eccellenza dei migliori mastri profumieri, la magia della bottega rinascimentale. Un luogo in cui alle straordinarie capacità del maestro e dei suoi allievi si accostavano una naturale propensione al bello, una profonda conoscenza delle arti e una forte tensione all’eccellenza.
Acqua dell’Elba porta avanti un progetto volto a promuovere il lavoro e l’opera di artisti contemporanei grazie all’organizzazione di mostre e l’acquisto di opere uniche. Negli anni ha collaborato con diversi artisti, come: Alex Rinesch, Walter Puppo, Helga e Kurt Mergenthal, Rudy Pulcinelli, Marcello d’Arco, Marianne Kipp, Luciano Regoli, Andrea Mariconti, Angelo Palazzini, Maria Cristina Sammarco, Nena&Tomy, Mario Apone, Silvano Campeggi, Roberto Ridi, Mario Branca, Riccardo Mazzei, Pablo Massa e Alfredo Gioventù. Dal 2016 il progetto si è arricchito del Premio Arte Acqua dell’Elba, iniziativa sviluppata in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Brera che intende premiare il talento e la creatività dei giovani aspiranti artisti.
Mosso dal forte interesse per il rapporto tra cultura e territorio, negli ultimi anni Alfredo Gioventù ha dato vita a un inedito tipo di grès che imita alla perfezione i ciottoli delle spiagge della sua Liguria. Nel 2019, l’artista fu invitato a realizzare le stesse opere usando come ispirazione i sassi elbani. Musa fu una spiaggia alla spalle di Portoferraio (chiamata “Le Ghiaie”), contraddistinta da una distesa di sassi bianchi macchiati di un brillante color nero-blu. Alfredo Gioventù scoprì presto che quei particolari ciottoli sono legati a un’antica leggenda dell’isola: la leggenda degli Argonauti.
Ispirato da questa bellezza, insieme a Fabio di Acqua dell’Elba hanno portato avanti l’idea di creare dei diffusori che non solo contenessero il profumo, ma che riuscissero a trasmettere, grazie alla loro materia e ai loro colori, le stesse sensazioni provate dall’artista di fronte a quel “fantastico monumento naturale che sono le scogliere bianche”.
“C’era una volta un profumiere capace di trasformare in essenza il colore del mare ed un ceramista capace di forgiare con l’argilla sassi in grado di galleggiare, l’uno proveniva dall’aria e dall’acqua, l’altro dalla terra e il fuoco, i due si incontrarono sulla battigia, tra l’orizzonte e la scogliera…”
Alfredo Gioventù