14 Marzo 2016
Dall’antica maiolica ligure alla ceramica contemporanea di Enrico Baj: il Museo della Ceramica di Savona festeggia 6 nuovi pezzi di pregiata manifattura, grazie a generose donazioni al femminile!
Quattro di queste opere provengono dalla collezione della storica dell’arte e museologa Alessandra Mottola Molfino (già direttrice del Museo Poldi Pezzoli di Milano e direttrice centrale della Cultura e Musei, Sport e Tempo Libero del Comune di Milano), la cui famiglia ha origini liguri. Si tratta di pregevoli maioliche antiche, una delle quali riporta l’etichetta di antica appartenenza alle Collezioni d’arte di Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto di Savoia, Duca di Aosta.
Due invece sono i lavori di Enrico Baj donati dalla moglie Roberta Cerini Baj: un lascito che ha preso il via dalla recente mostra Baj, figure dell’immaginario, che il Museo d’Arte di Palazzo Gavotti ha dedicato al maestro, per la buona riuscita della quale anche la stessa signora Cerini Baj si è impegnata personalmente. Sono stati il suo apprezzamento per la qualità delle strutture museali e la nascita di un rapporto di reciproca stima in occasione di questo evento a motivare la donazione delle due opere ceramiche realizzate dal marito. In una lettera di ringraziamento alla signora Baj, il Sindaco ha Federico Berruti ha affermato che questo gesto di generosità “Permetterà di arricchire le civiche collezioni d’arte con la testimonianza di un artista di fama internazionale che diede un fondamentale contributo alla grande stagione albisolese”. L’Assessore alla Cultura Elisa Di Padova ha invece commentato: “anche queste ultime due donazioni in ordine di tempo confermano il rilievo assunto in questi anni dai Musei Civici e in particolare dal Museo della Ceramica, punto di riferimento sempre più importante a livello nazionale e non solo, sia per la ceramica antica che per quella d’arte contemporanea”.
Per chi non lo sapesse, questo museo è nato proprio da una donazione: le antiche maioliche liguri del Principe Boncompagni Ludovisi, con le quali si è costituito il primo nucleo di opere del museo. Così un patrimonio storico-artistico di valore inestimabile è giunto a Palazzo del Monte di Pietà, grazie all’apporto fondamentale della Fondazione “A. De Mari”, in una sinergia tra enti volta a valorizzare questa straordinaria peculiarità del nostro territorio.