Già le cronache sortite nell’imminenza dell’Apparizione raccontano di fuochi accesi nella notte nella vallata del Letimbro. Il grande afflusso di gente che risaliva il torrente in quei giorni aveva bisogno di veder indicata la direzione da seguire per raggiungere il luogo in cui Maria si era rivelata al contadino Botta e di un po’ di calore per scaldarsi. La strada come la vediamo oggi non esisteva. Al suo posto, lungo il torrente correva una mulattiera che veniva erosa dalle piene e che quindi, col buio, diventava particolarmente impervia. Erano i falò quindi che scandivano la via verso San Bernardo e quella tradizione, con alterne vicende legate allo scorrere della storia (e del torrente), si ripete ancora oggi.
Nei tempi recenti le pire di legna vengono allestite nei giorni precedenti il 18 marzo, in particolare dal Ponte Olivè (Oliviero) e i fuochi accesi all’imbrunire del 17. Essi sono testimoni del pellegrinaggio che con le fiaccole accese, partendo dalla chiesa di San Bernardo, percorre la strada che porta alla casa del Beato Botta e poi al Santuario dove si svolge la veglia di preghiera. I falò ricordano il viaggio notturno dei pellegrini e testimoniano di una tradizione di fede che oggi è anche occasione di riunioni familiari e di amici impegnati prima a costruire le pire e poi ad anticipare la festa in maniera conviviale e fraterna.
Il fuoco e la luce sono i protagonisti della vigilia della festa della Madonna di Misericordia. I savonesi appendono alle finestre ed ai balconi delle lanterne di carta, luci di ogni genere ed insegne della Madonna: grandi M illuminate. Nel tempo antico viene riferito di come le famiglie benestanti ponessero sui davanzali teorie di ceri e i meno abbienti si dovessero accontentare di piccole lucerne ad olio. Nei tempi più recenti queste luci a fiamma viva sono state sostituite dai palloncini in carta (i balunetti) con all’interno delle semplici lampadine o, negli ultimi anni, da apparati luminosi moderni (led compresi).
Si racconta che questa tradizione risalga a un miracolo attribuito alla Madonna: una barca di pescatori si trova in mezzo al mare in una scura notte di tempesta. Non si vedono le rare luci della costa (l’elettricità non era ancora stata inventata) e i pescatori si danno per perduti. Uno di loro invoca l’aiuto di Maria, tutti pregano ormai atterriti e certi della morte imminente. All’improvviso
scorgono una luce galleggiare sull’acqua. La seguono a forza di remi e riescono così a raggiungere la riva e ad avere salva la vita. É bello, la sera del 17 marzo, percorrere le strade della città che portano al Santuario, alla ricerca delle finestre meglio illuminate dalla luce della fede e della tradizione.
Donatella Ramello