La varietà e la vivacità della tavolozza cromatica, che raggiungono l’apice degli effetti nel tono di rosso vinaccia del panno che avvolge il corpo di Bacco e nel rosso scarlatto delle calze e del mantello di Arianna, sono un’eredità della formazione fiorentina dell’artista, così come il solido impianto delle figure. La tela si situa in una fase avanzata del suo percorso artistico, negli anni successivi alla metà del secolo, caratterizzati dallo sviluppo di lunghe e spesse pennellate, evidenti soprattutto nella resa di stoffe svolazzanti o di cieli brumosi e coperti di nubi.
Questa tela fu donata al Comune di Savona da Luigi Tortarolo nel 1879 e insieme all’altro dipinto del Carlone con Venere e Marte sorpresi da Vulcano, esposto nella stessa sala, venne ad arricchire le collezioni della Pinacoteca Civica. L’opera è stata restaurata da Venceslao Vigoni nel 1902 e poi nel 2004 dal laboratorio di Franck Vigliani a Monaco, in occasione della sua esposizione nell’ambito della mostra “La Belle e la Superbe” allestita del novembre 2004 al gennaio 2005 nel Palazzo Lascaris a Nizza, che conserva affreschi in parte attribuiti all’intervento del Carlone.
Artista: Giovanni Battista Carlone (Genova, 1594-1677)
Materiale: Olio su tela
Dimensioni: cm 191 x 235
Collocazione: Pinacoteca Civica di Savona (Sala 14)