Queste ceramiche, provenienti dall’antica farmacia dell’Ospedale San Paolo di Savona, rappresentano un esempio di eccellenza della tipologia “orientalizzante a tappezzeria”. L’elegante decorazione in bianco-blu è costituita da nuvolette, elementi vegetali, insetti, uccelli, castelli, borghi turriti, angioletti, animali, tra cui scimmie e cavalli, silhouettes e “figuretti”, disseminati sull’intera superficie a comporre un’elegante e raffinata tessitura.
La storia della maiolica ligure tra il XVI e il XIX secolo risulta strettamente legata a quella dei corredi utilizzati nelle farmacie ospedaliere, conventuali e private per la conservazione e la distribuzione di spezie e preparati medicamentosi. Queste ceramiche, provenienti dall’antica farmacia dell’Ospedale San Paolo di Savona, rappresentano un esempio di eccellenza della tipologia “orientalizzante a tappezzeria”. L’elegante decorazione in bianco-blu è costituita da nuvolette, elementi vegetali, insetti, uccelli, castelli, borghi turriti, angioletti, animali, tra cui scimmie e cavalli, silhouettes e “figuretti”, disseminati sull’intera superficie a comporre un’elegante e raffinata tessitura. Sulla superficie di ogni vaso campeggia la figura di San Paolo avvolto in un ampio mantello, accompagnato dai suoi consueti attributi iconografici: la spada e il libro. La fornitura si suddivide in sette forme vasali: idrie (stagnoni) per le acque, pillolieri per le pillole, fiaschette per i semi, albarelli, vasi da elettuari e vasi troncoconici (la cui foggia è esclusiva di questo corredo) per le miscele grasse. La maggior parte di questi manufatti è stata realizzata nel 1666, contemporaneamente alla messa in opera dell’apparato ligneo della nuova farmacia dell’ospedale. Gli esemplari riportano sotto il fondello la marca con lo stemma di Savona, a indicare il luogo della loro fabbricazione presso la manifattura di Giuliano Salamone. Alla sua attività rimandano, infatti, le iniziali GS ai lati dello stemma coronato di Savona che sormonta la stella a cinque punte, emblema della famiglia del ceramista, dipinte sul collo del piede di alcune ceramiche. La grande raffinatezza del decoro ha fatto pensare al pennello di Gio Antonio Guidobono, che all’epoca collaborava con la manifattura Salamone.
Queste ceramiche sono esposte nella sala numero 10 del Museo della Ceramica di Savona.