17 Aprile 2018
L’opera è stata pensata da Vincenzo Cabiati per la II Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea tenutasi nel 2003. Il “Carbone” oggi trova la sua casa permanente nella sala Boncompagni-Ludovisi del Museo della Ceramica di Savona. L’artista è stato invitato al Museo per ripensare l’allestimento dell’opera, nell’ambito di un ambizioso e ampio progetto che la nuova direttrice del Museo ha promosso dall’inizio del 2018: l’obiettivo è sollecitare un’interazione tra la tradizione ceramica savonese e albisolese e una visione contemporanea e sperimentale del materiale.
Carbone è un’opera intrisa di molteplici significati, sia di natura ideologica che affettiva. Cabiati sceglie infatti un elemento di continuità con il suo territorio d’origine, Vado Ligure, che del carbone ha fatto la sua stessa definizione, nel bene e nel male, per molti anni. L’opera ha assunto nel tempo ancora più valore e più significati, dati gli sviluppi che hanno portato, nel 2014, all’interruzione delle attività della centrale termoelettrica a carbone di Vado Ligure. Ma l’artista trascende dalla storia e lascia che la sua opera ispiri chi la guarda senza necessariamente condizionarne la percezione. La nuova collocazione all’interno del Museo non sarà un semplice riposizionamento, ma darà all’opera una nuova gamma di significati, inserendola idealmente nel suo contesto d’origine.