I vasi che compongono il lavoro intitolato ”Che cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno?” sono stati prototipati ad Albisola (Italia) da Attese Edizioni in occasione dell’esposizione itinerante “Cambiare il mondo con un vaso di fiori”, Mudac – Museo di design e arti applicate contemporanee di Losanna, 2011; Fondazione Pierluigi e Natalina Remotti di Camogli, 2010-2011; Istituto Italiano di Cultura di Madrid, 2010.
A questo link è possibile ascoltare la descrizione dell’opera da parte dell’artista.
Alberto Garutti attualizza i vasi della secolare tradizione ceramica locale facendone dei fantasmi. Le giare, i vasi con i mascheroni e le tulipaniere sono trattate con il silicato di zinco — il colore bianco fosforescente che si vede solo al buio per rivelare scultoree forme. Infatti, le sculture di Alberto Garutti appaiono compiute nell’esclusiva e solitaria relazione con lo spazio che abitano e che estromette lo spettatore. L’opera d’arte, in assenza dello spettatore — quando il Museo è chiuso a chiave di notte — trionfa nel buio dello spazio che abita e in cui si illumina. La fotografia viene in soccorso allo spettatore quale forma di disvelamento dell’opera d’arte e del suo segreto che alla fine viene rivelato in catalogo.
Testo tratto da Attese Edizioni.
L’opera è esposta nella sala 13 del Museo della Ceramica.
Terracotta, maiolica, silicato di zinco
h. 40x30x30 cm
Realizzazione: Laboratorio di Marco Tortarolo, Albisola Superiore, Jorge Hernandez, Mac, UCIC-Unione Color Industrie Chimiche
Produzione: Attese Edizioni