L’artista Cristiano Berti presenta a Savona il libero Eredi Boggiano sabato 21 ottobre nella Sala Conferenze della Pinacoteca Civica di Savona, alle 17:00.
Cristiano Berti è un artista visivo. Per cinque anni ha seguito le orme di uno sconosciuto mercante savonese morto oltre centosessanta anni fa, per spiegare la diffusione del suo cognome a Cuba.
La storia dei Boggiano si trova raccontata nel libro Eredi Boggiano, pubblicato da Quodlibet in italiano (2022), spagnolo e inglese (2023) grazie al sostegno di Italian Council (10a edizione – 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Eredi Boggiano è infatti un libro d’artista, seppure anomalo nella sua forma e nel suo contenuto.
Al centro del libro è la storia di un mercante di Savona emigrato a Cuba, delle persone che egli possedette come schiavi e della loro discendenza, giunta fino ad oggi.
Antonio Boggiano, nato a Savona nel 1778 e morto a Trinidad (Cuba) nel 1860, figlio cadetto di un orafo, partì diciottenne da Cadice nel 1796, diretto a Cuba. Visse per venticinque anni sull’isola, arricchendosi con il commercio, e presto fu proprietario di una grande piantagione di caffè sulle montagne retrostanti Trinidad. Rimasto vedovo, tornò in Italia, dove stette per un ventennio, sposandosi nuovamente. Tornò infine a Cuba per rimanervi.
Boggiano ebbe nove figli, sette dei quali raggiunsero l’età adulta. La maggior parte di loro visse lungamente a Cuba, ma dieci anni dopo la morte del padre nessuno di loro era più sull’isola. Nel 1917 Nicolò Boggiano, ultimo superstite, ottenne di associare al proprio cognome quello del casato materno estinto. Nacque così una famiglia ricca di figure importanti per la storia italiana, come Antonio, giurista ed esponente di spicco del partito popolare e poi della democrazia cristiana, ed Eugenio Boggiano-Pico, passato alla storia per il ruolo che ebbe nella dichiarazione di Roma città aperta.
Il ramo discendente dei Boggiano-Pico è l’unico apparentemente giunto fino ai nostri giorni. Non sono però questi gli “eredi Boggiano” del titolo: la presenza del cognome Boggiano a Cuba si deve alla sua trasmissione ai posteri da parte di alcune persone che Antonio Boggiano possedette come schiavi.
Antonio Boggiano fu proprietario di schiavi per oltre cinquanta anni. La ricerca nei libri parrocchiali di Trinidad ha permesso di individuare i nomi di 233 persone che furono sue schiave. La ricerca tra gli atti pubblici di Trinidad ha inoltre trovato le prove del coinvolgimento di Antonio Boggiano nella tratta degli esseri umani, quale consegnatario dei carichi di alcune navi negriere. Scorrendo il libro appaiono altre figure di italiani compromessi con l’odioso commercio, talvolta in stretti rapporti con Boggiano, come nel caso del capitano marittimo Bernardo Rapallo, attivo per molti anni sulla rotta dell’Africa. Il libro di Berti ha perciò il pregio di portare alla luce il ruolo degli italiani nello sfruttamento della schiavitù, un argomento decisamente poco conosciuto.
Spiccano, nella seconda parte del libro, le storie delle schiave e degli schiavi di Boggiano: comprati, venduti, sposati tra loro con metodo da allevatore di bestiame, cui era dato il cognome come se fosse un marchio di proprietà. Ma allo stesso tempo intraprendenti e talvolta capaci di riscattare sé stessi pagando al padrone il proprio prezzo, come era possibile fare nelle colonie spagnole. Così il cognome italiano, divenuto puro segno di identità anagrafica, è giunto alle centinaia di cittadini cubani che lo portano oggi.
Con Eredi Boggiano Berti offre al lettore un curioso esperimento letterario, attento alle sfaccettature della lingua e allo stesso tempo rigorosamente fondato sui documenti ritrovati in vari archivi storici cubani, italiani e spagnoli. Traendo le vicende dei Boggiano dall’oblio più completo, egli offre anche, indirettamente, lo spunto per una riflessione sulla storia, su ciò che viene tramandato e ciò che è destinato a perdersi, su ciò che non potrà mai essere raccontato.
Eredi Boggiano è un libro d’artista senza la consueta limitazione nel numero di esemplari tirati, privo di immagini ed anche di quella componente artigianale che usualmente è associata all’oggetto da collezione. Consiste di un saggio storico seguito da un’ampia sezione di riferimenti alle fonti archivistiche e bibliografiche. Si conclude con una conversazione tra l’autore e il critico d’arte Seph Rodney.
L’evento di Savona prosegue la serie di presentazioni dell’edizione in italiano, lanciata in occasione dell’ultima edizione di Artissima, e in seguito presentata all’Accademia di Belle Arti di Macerata, al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, a Trieste Contemporanea, al Goethe-Institut di Roma, al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova e alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Il libro edito in lingua spagnola è stato presentato alla 31ma Feria Internacional del Libro dell’Avana e al Museo Nacional de Bellas Artes de Cuba, quello in lingua inglese alla University of the Arts London – London College of Communication. Altre presentazioni hanno avuto luogo a Trinidad di Cuba, ad Arlington in Texas, a Città del Messico e a Malaga.
L’autore dialogherà con Marco Genzone, direttore della Biblioteca Civica Barrili, e con Livia Savorelli, direttore editoriale della rivista d’arte contemporanea Espoarte.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.