Paolo e Francesca nel vortice infernale

Giuseppe Frascheri
1850
Liguria

In breve

“Una pittura d’affetti soavi”, quella di Frascheri, che supera l’intento didascalico o morale per rendere la tensione di vicende sentimentali e commoventi, spesso incentrate su personaggi femminili, languide protagoniste di molti suoi dipinti. Francesca da Rimini e Pia dei Tolomei sono esemplari eroine romantiche, simbolo della passione fatale e dell’amore eterno, amate dal pubblico e celebrate da dipinti, melodrammi e tragedie in vicende di passione amorosa, gelosia, congiura, che trasmettono la visione della donna come essere sentimentale, fragile ed emotivo.

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Approfondimento

Frascheri fu spesso identificato nell’immaginario collettivo come il pittore, nello specifico, di un quadro: il celebre Dante e Virgilio incontrano le anime di Paolo e Francesca. Qui vediamo una replica autografa del fortunato soggetto presentato all’Accademia Ligustica di Genova nel 1846 (oggi esposta nella Galleria d’Arte Moderna di Genova) dove ottenne immediato successo di pubblico e il giudizio entusiasta di Lorenzo Bartolini per il contenuto romantico, unito al purismo delle forme.
Un’intonazione lirica e patetica pervade la scena, mentre Paolo e Francesca, ignudi e pallidi  eternamente avvinti nel vortice infernale, sono evocati dalla luce nella fosca penombra, al cospetto di Dante, paludato in un rosso mantello. Mentre Paolo tace e volge il capo con un gesto di disperazione, come nel dipinto di Ary Sheffer (1835), è Francesca, di cui risalta il biancore  del viso e del corpo sensuale, a narrare al poeta la storia del tragico amore, e il destino che, per volere divino, attende Gianciotto tra i traditori nella Caina.
“Galeotto fu il libro e chi l’aperse”. L’ispirazione del tema, tratto dai celebri versi danteschi del V Canto dell’Inferno, è interpretata da Frascheri nell’opera Paolo e Francesca sorpresi da Gianciotto, presente nella stessa sala, ponendo l’accento su una dichiarata teatralità, che compone sulla ribalta una scena “in costume” di gusto Troubadour, col gruppo simmetrico dei due trepidi amanti in primo piano, ispirata ai celebri soggetti di Ingres (1818), Flaxman e Bezzuoli, che prossimi al tragico epilogo, stanno per scambiarsi il bacio fatale, mentre Gianciotto, brutto e deforme, li spia livido dietro la quinta di una tenda brandendo i pugnale.

Specifiche

Artista: Giuseppe Frascheri (Savona, 1809-1886)
Materiale: Olio su tela
Dimensioni: cm 123 x 81
Collocazione: Pinacoteca Civica di Savona (Sala 15)

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