Grandi polittici rinascimentali, crocifissi lignei, bassorilievi marmorei: i punti di eccellenza della nostra collezione testimoniano la fioritura artistica di Savona nel Quattrocento e in particolare tra la fine del secolo e gli inizi del Cinquecento, segnata dal mecenatismo legato ai due papi savonesi: Sisto IV e Giulio II.
Tra i capolavori, spiccano la Pala Fornari di Vincenzo Foppa e la straordinaria Crocifissione di Donato de’ Bardi, vero tesoro del nostro museo, un unicum nel panorama della pittura rinascimentale: aggiornata sulle esperienze dell’Ars nova di Fiandra, l’opera segna un altissimo punto di contatto fra il Rinascimento settentrionale e quello meridionale.
I secoli successivi sono invece rappresentati da grandi liguri quali Guidobono e Ratti.
La Pinacoteca conduce il visitatore in un percorso che dal tardo Medioevo arriva fino ai maestri del Novecento.
Dopo due sale introduttive, che raccontano il paesaggio ligure e l’attività di alcuni suoi maestri del Novecento, il percorso cronologico parte dal Trecento, attraversa lo splendore rinascimentale dei Papi della Rovere e il Barocco, per arrivare a Bartolomeo Guidobono e al Settecento. L’Ottocento e il lascito della Collezione Egidio Ercoli (tra cui Mafai, Sironi, Sughi) accompagnano il visitatore fino al Novecento e alla Collezione Milani/Cardazzo.
Le collezioni di proprietà del Comune di Savona, dedicate all’arte in Liguria e a Savona dal Trecento al Novecento, arricchite nel tempo anche grazie a lasciti e donazioni, sono frutto di una storia lunga e avventurosa, intrecciata alle vicende della città.
Scopri la storia