Consolatrix afflictorum

Nicolò Barabino
1859
Liguria

In breve

Alla giovanile produzione di Nicolò Barabino risale la Consolatrix afflictorum, proveniente dalla cappella dell’Ospedale San Paolo di Savona e datata 1859. Tra i primi lavori eseguiti a Firenze, dove il pittore si era traferito per studiare all’Accademia di Belle Arti, l’opera fu esposta a Torino e gli procurò immediato successo.
Ammiratissima dai contemporanei e tuttora considerata notevole espressione dell’arte ligure di secondo Ottocento, la tela segnò la prima affermazione dell’artista presso la committenza ligure. Ad essa Barabino resterà prevalentemente legato, nonostante la notorietà raggiunta in patria e all’estero, con una produzione ufficiale di ambito civile e religioso.

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Approfondimento

Al sommo di una struttura piramidale, da un trono inserito tra classicheggianti candelabre, la Vergine col Bambino volge il suo sguardo e il gesto della mano verso  un vecchio, un prigioniero con i ceppi ai piedi e una madre con due bimbi, che seggono mesti ma fiduciosi al suo cospetto.
Così come in altre sue immagini sacre di successo, quali la celebre Madonna degli ulivi, esposta a Venezia nel 1887 e acquistata dalla regina Margherita, destinata a diventare un “santino” aggiornato al gusto moderno di grande popolarità., il levigato classicismo e la salda impostazione del disegno si uniscono all’adozione di un  linguaggio aggiornato consono al nuovo gusto borghese dell’epoca, conciliando  la tradizione con caute istanze realistiche .
Allievo a Genova di Giuseppe Isola,  Frascheri aveva infatti completato la sua formazione a Firenze, dove dal 1857 si trasferisce, a contatto con i Macchiaioli e  Morelli. Alla pittura di soggetto sacro, dal 1865 affianca quella di soggetto storico per  importanti commissioni, tra cui la decorazione a fresco del soffitto del Teatro Carlo Felice di Genova e i cartoni per i mosaici delle lunette della facciata del Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze.
L’artista rinnova lo storicismo, giunto al suo esaurimento,  riproponendo in chiave moderna personaggi quali Dante, Galileo ad Arcetri, Colombo a Salamanca, capaci di  esprimere i nuovi  simboli ella società civile. Rassicurante per le tematiche storico religiose, Barabino soddisfa le esigenze di rinnovamento della borghesia del tempo, dei cui valori è gradito interprete, unendo  la sensibilità coloristica e disegnativa a un linguaggio moderatamente aggiornato ai modi del realismo toscano.

Specifiche

Artista: Nicolò Barabino (Genova Sampierdarena, 1832- Firenze 1891)
Materiale: Olio su tela
Dimensioni: cm 275 x 180
Provenienza: dalla Cappella dell’Ospedale San Paolo di Savona
Collocazione: Pinacoteca Civica di Savona (Sala 15)
Proprietà: dell’Azienda Sanitaria Locale n.2 del Savonese

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