La confidenza capitale

René Magritte
1927 - 1928

In breve

Si tratta di uno dei tre rari dipinti di Magritte presenti nei musei italiani: gli altri due, La  voce dei venti, del 1931 e L’impero delle luci, del 1954, sono entrambi conservati al Guggenheim di Venezia.

Quest’opera, in particolare, costituisce un documento significativo dell’avvicinamento di Magritte al Surrealismo di cui diventa il maggior esponente in Belgio insieme a Paul Delvaux (anche lui presente nel museo con Le viol del 1945).

Realizzata fra il 1927 e il ’28, La confidence capitale rientra in quello che l’artista definisce periodo “cavernoso” (1925-1930), per  l’uso di colori freddi e scuri, di atmosfere nere, di temi torbidi e crudeli.

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Approfondimento

 

Insieme ad altri quattro lavori di Magritte, il dipinto è presente in una fotografia ripresa nel 1928 nella casa della cittadina francese di Les Perreux sur Marne, vicino a Parigi, dove Magritte si era trasferito insieme alla moglie Georgette e dove si trattiene per tre anni, durante i quali non mancano brevi soggiorni a Bruxelles. Queste opere, testimonianza di uno dei periodi di più intensa e fertile creatività, erano infatti destinate a una grande esposizione personale presentata nel 1928 alla Galérie l’Epoque di Bruxelles, organizzata dal direttore della galleria, l’artista Edmond-Léon-Théodore Mesens (anche lui presente nel museo con il dipinto Concret: centre actif Abstrait: tête d’importun aperçue oh! ho! Dundune del 1959).

Nel periodo fra il 1927 e il 1930, fondamentale per il suo percorso figurativo, Magritte si avvicina al Surrealismo francese di André Breton e di Dalì, Aragon, Tanguy e Goemans. Detto anche “le saboteur tranquille” per la sua capacità di insinuare dubbi sulla realtà, che rappresenta per mostrarne il mistero indefinibile e per sovvertire l’ordine naturale delle cose, l’artista inizialmente si serve dell’accostamento di elementi diversi, dell’isolamento di un oggetto e della metamorfosi della materia, attraverso cui amplifica la sorpresa suscitata dai suoi quadri.

In particolare, nel biennio 1927-28, il pittore precisa: “Credo di aver fatto una scoperta affascinante: finora mi ero servito di oggetti raggruppati insieme, oppure a volte mi bastava la collocazione di un solo oggetto per renderlo misterioso. Poi [..] ho scoperto una nuova potenzialità delle cose: esse possono gradualmente diventare qualcosa di diverso, un oggetto può fondersi con un altro oggetto… Mi sembra che questo sia tutt’altra cosa dalla semplice giustapposizione di due oggetti, poiché così non c’è né frattura né confine fra le due materie. In tal modo realizzo ora dei quadri di fronte ai quali lo sguardo deve “pensare” in un modo totalmente diverso rispetto a prima: le cose sono tangibili nella loro realtà, eppure in certi punti traspaiono a un tratto delle tavole di legno…”.

La confidence capitale è infatti elencata fra le opere di Magritte caratterizzate dalla ricorrente presenza di elementi e tavole in legno o di venature lignee.  In questi stessi anni, 1927 e 1928,  nascono inoltre quadri nei quali affiora a poco a poco la figura femminile, per lo più  spezzettata e ferocemente imprigionata nelle pietre di un muro, spesso identificabile con la moglie Georgette, come nel nostro dipinto, dove appare ridotta a «donna-tronco» imprigionata fra un muro di pietre e una tavola in legno.

Specifiche

Artista: René Magritte (Lessines 1898 – Bruxelles 1967)
Materiale: Olio su tela
Dimensioni: cm  81 x 116
Collocazione: Pinacoteca Civica di Savona (Sala 22)

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