“Ho visto un’alba blu” di Giovanni Gaggia

a cura di Livia Savorelli

Museo della Ceramica di Savona

30 ottobre – 19 dicembre 2021

Inaugurazione sabato 30 ottobre dalle ore 16.30, ingresso gratuito

Il Museo della Ceramica di Savona presenta Ho visto un’alba blu, mostra personale dell’artista marchigiano Giovanni Gaggia, a cura di Livia Savorelli. Il titolo, ispirato dal testo di Blu, canzone dei CSI, ci conduce in una narrazione poetico-politica in cui il blu è filo conduttore – visivo e metaforico – della fragilità umana, di «una storia che si tesse insieme, dalla piccola e quotidiana memoria personale ad una più ampia e collettiva».

Blu come il mare che compare in Quello che doveva accadere, video inedito presentato in mostra che chiude l’omonimo progetto corale – con la partecipazione di più di 50 voci tra artisti, critici, curatori poeti e giornalisti – dedicato ad una delle pagine più tristi della Storia del nostro Paese, la Strage di Ustica, e presentato ad Ancona al Museo Tattile Statale Omero: un arazzo ricamato in braille, un libro d’artista, ora un video che riporta il tragico racconto al mare, prima luogo di morte ora di rinascita, in una sorta di inversione metaforica del ciclo della vita, per una sospensione da un dolore così strettamente connesso all’umana esistenza. Mare come dimensione politica.

Blu, nella sue varianti tonali, con l’installazione Cuore a Dio, mani al lavoro composta da 125 cuori in ceramica realizzati da Gaggia in occasione della residenza tenutasi, tra fine novembre e inizio dicembre 2019 all’Antico Giardino Laboratori di prossimità di Albissola Marina (SV) su invito dell’Associazione Culturale Arteam, per realizzare un grande progetto partecipato, in cui le singole parti sono metafora di una comunità consapevole. Ogni cuore, realizzato a partire dal calco di un vero cuore mummificato – la cui cromia è legata al colore del mare, alla stessa tradizione ceramica ligure e alla valenza legata al colore blu nella tradizione cristiana, considerato come simbolo di evasione e pace – è stato personalizzato da ogni persona, lasciando un segno (un graffio, un disegno o una scritta) che facesse emergere il bianco e ristabilisse l’equilibrio del bianco-blu della tradizione ceramica. Il segno, intimo e personale, lasciato da ciascuno come membro di una comunità, è inoltre un inno alla difesa delle differenze e delle diversità.

Il progetto ha inoltre avviato un meccanismo virtuoso che, travalicando ogni confine geografico e fisico, si è ampliato alla comunità “virtuale” che ha contribuito al progetto con disegni, selezionati dall’artista e da lui stesso ricreati sul cuore in ceramica e, grazie alla collaborazione con LaboratorioL, estesa anche alle scuole del territorio albissolese.

Blu come l’arazzo su cui compare in oro la scritta ADESSO, blu come la coperta della Marina militare, simbolo del Mediterraneo e portatrice di una storia di dolore che da personale diviene collettiva, risanata dal gesto rigenerante del ricamo delle donne in piazza con lo stesso filo oro che dodici anni fa era stato usato per cucire dei cuori veri in una sua performance del 2009.

La mano accoglie, sfiora l’arazzo, decodifica la frase: ADESSO. Il cerchio si chiude, ora finalmente possiamo vedere un’alba blu.

LA RESIDENZA
Il progetto annuale di residenze per l’Antico Giardino Laboratori di prossimità presso l’Ostello “Le Stuoie” ad Albissola Marina (SV) – ideato dall’Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina e curato da Livia Savorelli – ha visto selezionato come artista in residenza per l’anno 2019, Giovanni Gaggia (1977) – artista multiforme la cui ricerca muove dalla performance al ricamo, dal disegno alla ceramica – che ha presentato il progetto Unus papilio erat: Cuore a Dio, mani al lavoro, il cui titolo trae origine dal motto caro alla Santa Maria Giuseppa Rossello, albissolese d’origine e patrona dei ceramisti liguri, Cuore a Dio, mani al lavoro.

In concomitanza con la residenza, è stato inoltre realizzato sia un laboratorio creativo di inclusione sociale riservato agli ospiti della Casa Famiglia “Casa Benedetta Rossello”, realizzato con la guida dei maestri ceramisti Giacomo Lusso e Carlo Sipsz, sia un laboratorio aperto alla comunità albissolese, che ha visto la partecipazione anche del Vicesindaco Nicoletta Negro, di alcuni membri della Giunta comunale di Albissola Marina e di alcuni consiglieri delegati.

Concepito come processo relazionale, destinato a continuare anche dopo la fine della residenza, il progetto ha dato vita ad un meccanismo virtuoso che è continuato anche dopo il termine della residenza coinvolgendo i bambini delle scuole elementari di Albissola Marina, grazie ai laboratori dedicati condotti da Alessio Cotena e Marco Isaia di LaboratorioL. La pratica relazionale ha acceso i cuori per la realizzazione di un grande progetto collettivo e diffuso.

Il progetto ha goduto del sostegno scientifico e promozionale del MuDA – Museo Diffuso Albisola che ha anche realizzato un’intervista agli attori del progetto, pubblicata sul canale Youtube del MuDA.

GIOVANNI GAGGIA
Nasce nel 1977 a Pergola (PU), dove tutt’oggi vive e lavora. 
Nel 2008 fonda Casa Sponge, luogo di accoglienza e rifugio di artisti. Nel 2016 pubblica il libro Inventarium, presentato in molte istituzioni italiane. Ha partecipato a mostre personali, collettive, progetti di residenza e conferenze su tematiche sociali e politiche. Le sue performance sono state presentate in teatri, gallerie e festival. Nel 2019 apre con una sua performance il padiglione di Beverly Pepper, collaterale della 58a Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Nel 2020 inizia con il MUSMA Museo della Scultura Contemporanea di Matera il laboratorio COMPLEX APARTMENT; per lo stesso museo realizzerà l’opera Stanze complesse, immagine scelta per la XVI giornata del contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani. Una delle quattro cover di ESPOARTE 110 per festeggiare i vent’anni della rivista è a lui dedicata. Dal 2021 il Museo Tattile Statale Omero di Ancona ospita in permanenza un suo progetto a più voci dal titolo QUELLO CHE DOVEVA ACCADERE: ovvero l’arte come memoria civile. Nello stesso anno esce per la collana Effusioni di Gusto, Maretti editore, Mauro Uliassi incontra/meets Giovanni Gaggia.


Ho visto un’alba blu di Giovanni Gaggia è a cura di Livia Savorelli. Un progetto di Associazione Culturale Arteam e Fondazione Diocesana Comunità Servizi – Caritas Savona Noli. In collaborazione con MUSA – Civici Musei Savona, Museo della Ceramica di Savona, Fondazione Agostino De Mari, MuDA – Museo Diffuso Albisola, Laboratorio L, Italia Nostra – Sezione di Savona.


Programma sabato 30 ottobre 2021:

Laboratorio performativo di Giovanni Gaggia aperto al pubblico dalle ore 10 alle 12, ingresso gratuito con prenotazione a questo link ed esibizione Green Pass all’ingresso

Talk di presentazione del progetto dalle ore 16.30 con gli interventi di:

Giovanni Gaggia, artista
Livia Savorelli, curatrice della mostra, membro del direttivo di Associazione Culturale Arteam e Direttore Editoriale della rivista Espoarte
Marco Berbaldi, Presidente Fondazione Diocesana Comunità Servizi
Luca Bochicchio, Direttore scientifico del MuDA Museo Diffuso Albisola e di Casa Museo Jorn
Alessio Cotena, Responsabile del Servizio Educativo della Pinacoteca Civica e del Museo della Ceramica (Palazzo Gavotti, Savona)

Ingresso gratuito, per un massimo di 45 partecipanti, con prenotazione a questo link ed esibizione Green Pass all’ingresso. 

Per maggiori informazioni:

Giulia Macchiarella: comunicazione@museodellaceramica.savona.it – 019 827734

Orari

lunedì: 10-13
martedì: 10-13
mercoledì: chiuso
giovedì: 10-13
venerdì: 10-13 | 15-18
sabato: 10-18
domenica: 10-14

 

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