Una riflessione con Hans Ulrich Obrist su lockdown, case, cucine e sorrisi.

11 Luglio 2020

A cura di Tiziana Casapietra

Durante il lockdown in Italia il #museoceramicasavona ha ideato e organizzato un laboratorio a distanza incentrato sul tema della casa dove tutti noi abbiamo dovuto isolarci per molte settimane. Abbiamo portato l’argilla nelle case dei partecipanti, seguendoli nella lavorazione della terra attraverso incontri da remoto organizzati su Google Meet. I partecipanti — bambini, adulti e studenti che hanno dovuto trascorrere il periodo di confinamento nelle residenze universitarie — hanno realizzato decine di manufatti ispirati alla casa.

Riflettendo sulle diverse funzioni che ha acquisito la casa durante il lockdown, mi è venuta in mente l’esposizione che nel 1991 Hans Ulrich Obrist ha realizzato da studente nella cucina della sua casa e gli ho chiesto di parlarcene. Mi interessa analizzare i diversi significati che può assumere la nostra casa, specialmente in un momento, come quello attuale, in cui è diventata il centro delle nostre esistenze dove svolgiamo contemporaneamente azioni diverse, spesso sovrapponendole.

In questo video Obrist ci parla della sua mostra nella cucina, ma anche di un altro suo progetto, “Do It”, basato sul concetto di Do It Yourself (Fai da te) in cui gli artisti vengono invitati a condividere con il pubblico istruzioni finalizzate alla realizzazione di pratiche d’arte. Chiunque sia interessato può seguire queste istruzioni “open source” e produrre opere ispirate alle indicazioni degli artisti. Tra le varie proposte, quella di Louise Bourgeois è di sorridere agli sconosciuti.

Dopo la riflessione sulle diverse funzioni della casa, abbiamo ritenuto opportuno cogliere la proposta della Bourgeois e lanciare un approfondimento sul tema del sorriso durante i prossimi laboratori didattici con la ceramica.
Mentre ci protegge, la casa ci rinchiude, ci definisce, ci isola dagli altri. Ed è semplice immaginare di costruire in ceramica un oggetto dalle forme definite, chiuse, come quelle di una casa. Il sorriso invece è un’azione che apre, che ci predispone con fiducia al legame con l’altro. Tradurre in ceramica una suggestione aperta come quella lanciata dalla Bourgeois quando ci invita a sorridere a uno sconosciuto, sarà una sfida affascinante.

Hans Ulrich Obrist è il direttore artistico delle Serpentine Galleries di Londra.
Tiziana Casapietra è la direttrice del Museo della Ceramica di Savona.

 

Questa conversazione fa parte del progetto “Inversioni” vincitore realizzato nell’ambito del bando “I Luoghi della Cultura 2019” con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione A. De Mari.

 

 

Orari

venerdì 9.30-13; 15.30-18.30
sabato 9.30-13; 15.30-18.30
domenica 9.30-17
lunedì 9.30-13

 

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