La seicentesca Veduta di Savona, posta sotto l’egida dei suoi santi protettori, è l’opera nell’opera presente all’interno del quadro L’imbalsamatore Vittorio Sapetti di Eso Peluzzi. Entrambi i dipinti sono collocati all’interno della stessa sala di Palazzo Gavotti, in una posizione speculare di dialogo.
Nell’opera di un pittore ligure, per il momento ancora anonimo, le figure dei papi savonesi della Rovere e del Beato Ottaviano sono inginocchiate accanto al Beato Botta ai piedi della Vergine della Misericordia, immersi nella luce che pone sotto la protezione divina Savona. La città è raffigurata in una veduta dal mare nel suo aspetto seicentesco. L’opera è databile tra il 1610 e il 1648, poiché vi appare la prima raffigurazione della nuova Cattedrale con la facciata ancora incompiuta. Fedele è la descrizione topografica urbana con il colle di Monticello, la chiesa di San Domenico in Fossalvaria, il Forte dello Sperone, le torri degli edifici civici e religiosi che svettano tra le case a schiera, chiuse entro la cerchia delle mura.
All’imboccatura della darsena con la Marinetta è visibile la Torre della Quarda e la Chiesa di Sant’Agostino, e in collina il ponte sistino che conduce a San Giacomo e alla chiesa dei Cappuccini. Da ovest, dove si estende la rada di Vado, giungono quattro galere e un vascello a vele spiegate con la bandiera di Genova, che saluta con uno sparo di salve la Fortezza del Priamàr, ormai occupata dai Genovesi, ai cui piedi si estende il quartiere del Molo; sull’arenile si scorgono i fuochi dei calafati e, presso l’imboccatura del porto, veleggiano leudi e piccole imbarcazioni.
Artista: Pittore ligure
Materiale: Olio su tela
Dimensioni: cm 85 x 120
Collocazione: Pinacoteca Civica di Savona (Sala 2)